Si dice che per costruire il Faro di Alessandria, la più grande opera dell’era antica, la più bella tra le sette meraviglie del mondo, ci vollero venti anni. Al Luccio ne sono bastati solo cinque per erigere al cielo la statua degli eroi più grandi di sempre, Alessandro Bigerna e Daniele Giappichelli, i più forti rematori della storia del Palio delle Barche, la coppia più giovane ad aver vinto il Palio (2006) e quella che ha conquistato più vittorie di chiunque altro. Il quinquennio che va dal 2011 al 2015 è qualcosa che verrà per sempre tramandato di generazione in generazione, un capolavoro disegnato sulle più belle pagine di storia del nostro paese. Quello di Bigerna e Giappichelli e della Famiglia è stato un vero e proprio dominio in terra e in acqua innalzando il Luccio tra le stelle, lassù, dove nessuno era mai arrivato. Ma ogni storia che si rispetti ha bisogno di un sacrificio, una grande prova di fede compiuta dall’Eroe prima di poter varcare i cancelli della Gloria. Alessandro e Daniele di sfide ne hanno superate tante, alcune sembravano montagne altissime, ma niente li ha mai fermati. Da sempre ardeva in loro quello che brucia nel petto degli uomini più valorosi: la tenacia, la lealtà, il lavoro, il sogno di diventare i migliori! Qualcosa di magico ardeva nei loro cuori quel giorno di un freddo pomeriggio di fine Marzo, quando Alessandro e Daniele, poco più che ragazzini, con molta fatica fecero riemergere dalle acque del Trasimeno una malconcia barca da pescatore. L’acqua era così fredda e pungente che quando le gambe riemergevano dal fango la pelle diventava paonazza, come una scottatura al sole di Luglio. Ma i nostri due eroi continuavano a camminare tra le acque tirando fuori quella barca che era rimasta sola per troppi inverni. Quel giorno iniziava la leggenda, la storia più incredibile a cui potrete mai assistere. Perché quella era solo la prima delle grandi sfide dei nostri eroi, c’era da battere prima Fierloni e Cappelletti, la coppia che in quei primi anni duemila aveva vinto tre Palii. E poi c’era anche il San Donato che si divideva le vittorie con l’odiato Oliveto. L’occasione per farlo si presentò quel magico 30 Luglio 2006, quando in un sol colpo, Bigerna e Giappichelli lasciarono alle spalle tutti quanti andando a vincere il Palio più bello di sempre. Ma questo non ci bastava, volevamo ancora di più e per questo continuammo a vincere, prima nel 2009, l’anno della Vendetta e poi, una volta fatto anche questo, dovevamo andare a prenderci anche il cielo, con tutte le sue stelle, i pianeti e le galassie. Conquistammo tutto! Perché vincemmo per cinque anni di fila, dal 2011 al 2015, distruggemmo ogni record e tutte le statistiche perché un Luccio non vuole solo vincere, un Luccio vuole andare aldilà dei propri sogni. Basta osservare lo sguardo dei nostri eroi per essere illuminati da quelle stesse visioni di Gloria e capire che il loro nome era già scritto nella Storia ancor prima che nascessero: Alessandro ha gli occhi del colore dell’orizzonte quando arriva il Libeccio che spira sul Trasimeno, è freddo e intrepido. Il genio e il suo ingegno è quello che appartiene solo ai miti. Daniele pare un incrocio tra un toro e uno squalo bianco. Nel suo vasto petto ruggiscono diavoli spietati, che sembrano realizzarsi solo nel gusto vandalico della distruzione del nemico e chi osa opporsi alla sua corsa è condannato senza mercé. Come tutti gli eroi sono belli e generosi, nati per vincere la cui forza risiede nella tenacia degli Invincibili. Ci sono certe Storie che sono così incredibili che sembrano delle favole. Quelle storie vivono in luoghi incantati, gli stessi in cui vanno i sogni quando ci si sveglia: la storia di Daniele Giappichelli e Alessandro Bigerna è una storia di amicizia e di lealtà, la leggenda di uomini valorosi che hanno cambiato il corso della Storia per diventare Immortali. E’ la storia di tutti noi, di un Rione che non smetterà mai di celebrarli per tutto quello che hanno fatto per questi colori, nemmeno tra mille anni. Che strana macchina è l’uomo! Gli metti dentro allenamento, sacrificio, tenacia ed escono favole, leggende e sogni. Perché Daniele e Alessandro sapevano già di essere i più grandi quel pomeriggio freddo di Marzo quando fecero riemergere la barca del Rione Centro Due dalle acque per portarla dove nessuno era mai stato prima. Sapevano che quando un Rondolino sogna è un gigante che divora le stelle e nulla lo può dividere dalla sua visione, niente e nessuno lo può dividere dalla Vittoria!
Fate bei sogni. Anzi, fateli insieme. Insieme valgono di più.