“L’arte della vittoria passa attraverso l’intimidazione”
Il Luccio è circondato da un alone di leggenda che diventa soggezione provocata nei suoi avversari, per questo quando il Luccio parla, il cielo tuona. E la parola che risuonò in ogni angolo del paese quel Luglio 2009 fu solo una: Vendetta! Quella stessa parola meditata per un anno dopo l’ingiustizia subita nel 2008. L’anno precedente attraccammo infatti secondi al Pontile, ma i Rondolini partirono all’assalto sorpassando a terra il San Donato che, annichilito dalla nostra superiorità, non poté fare altro che ostacolare la nostra barca facendola cadere a terra. Il regolamento del Palio delle Barche parla chiaro:
Articolo 26 - Atti vandalici e squalifica: “Qualunque atto vandalico comporta la squalifica del rione. Si intende atto vandalico il gesto compiuto volontariamente da un qualsiasi portatore che danneggi in qualunque punto del percorso l'andamento di un’altra barca”.
Purtroppo il regolamento non venne applicato e questo il Luccio non poteva perdonarlo. Fu un anno di intensa preparazione, atteso con il cuore e i muscoli quando poi, finalmente, il giorno della Vendetta arrivò. Faceva un caldo torrido quel 26 Luglio 2009 e nell’aria si respirava la stessa tensione che c’è prima di una rivoluzione: c’erano tutti gli ingredienti per scrivere un’altra pagina di Storia! Partiamo in acqua con un testa a testa mozzafiato contro il Rione Centro Storico, ma all’altezza del monumento succede l’imprevedibile: un boato si espande in tutto il paese, il remo dei biancorossi si è spezzato, sono fuori dalla gara e non c’è più storia. Le imbarcazioni di Oliveto e San Donato sono lontanissime, ma per noi non è una passerella, i Rondolini danno tutto quello che hanno in corpo, vogliono cancellare il torto subito l’anno precedente con quello che sanno fare meglio: correre più veloce di tutti e remare meglio di chiunque. Infiliamo la bandiera nella brocca mentre il secondo non ha ancora girato la boa e siamo campioni per la settima volta. Vinciamo tutto: miglior tempo alle prove singole, primi alle generali, Palio e Palio a terra. Finalmente abbiamo la nostra Vendetta. E non c’è stato bisogno di far cadere nessuna barca: quelle sono cose che ad un Palio possono succedere. La nostra Vendetta ce la siamo presa vincendo tutto quello che c’era da vincere, in pieno stile Luccio. All’arrivo Daniele e Alessandro alzano al cielo i remi con cui si sono allenati, hanno sofferto e con cui hanno combattuto un Palio storico. Sulle pale è incisa la lettera V, il simbolo della Vendetta compiuta, ma soprattutto quello della Vittoria!